D'Autunno si sa, si chiudono i cerchi. Si saluta definitivamente il rosso accecante dell'estate, l'odore del mare sulla pelle e la gioia immotivata che ti assale improvvisamente come un attacco epilettico: si sentono sempre meno le hit estive in radio, fino quasi a precipitare in un'eco che sembra l'urlo che fai svegliandoti da un incubo; la pelle non brucia più quando ti gratti il naso, si torna a mettere il fondotinta e il correttore e ormai la terra abbronzante non ha più senso, perché senza il supporto della tua abbronzatura puoi solo sembrare... non mi viene alcuna metafora, puoi solo sembrare una bianca cadaverica con due macchie arancioni in faccia. Perfino il sole cambia posizione: d'autunno inizia a bussare quel fastidioso raggio malefico che si posiziona tra la terza e la quarta finestra della mia veranda, finendo direttamente lì, sul lato del divano dove siedo io dopo pranzo, e inizia un caldo torrido che sudi manco fosse agosto per poi dopo un'ora ripiombare nel gelo mortuario (e tutto ciò disturbando la visione post pranzo dei programmi invernali da digestione, tipo Amici di Maria de Filippi). L'autunno, si sa, ingrigisce tutto, anzi "marronisce", come le foglie "croccanti" (l'ho già detto "croccanti"?) che croccano appunto sotto i piedi. A me l'autunno non piace. All'inizio. Poi sì, come una sorta di rassegnazione, una spinta sullo scivolo giù verso l'inverno e fino a Natale, con le lucine e tutto il resto. Ma questa è un'altra storia.
Ma la cosa più importante è che
È Autunno: cadono le foglie.
No, in realtà volevo dire che con l'autunno saltano fuori (vecchie) nuove liste, cicliche, come dei vecchi post it con la colla ormai consumata, stropicciati, che ritrovi nei jeans - se sei fortunato - prima di metterli in lavatrice. La lista è sempre la stessa, con qualche variazione stagionale:
- Filtri caldi su instagram (tipo M5 di Vsco)
- Mele, zucche, foglie secche
- Bevande calde, maglioni, tavoli scuri, lucine
[in fase di elaborazione]
Ma veniamo a noi: dicevamo zucca. Bene. Ho comprato una zucca. Per la precisione un quarto di zucca. Con un quarto di zucca ci fai un ciambellone, un risotto e poi il resto ve lo dico quando uso l'ultimo pezzo.
Oggi vi racconto come ho preparato il ciambellone.
Che, tra l'altro, è:
- Senza burro
- Senza glutine
- Senza precedente cottura della zucca
Ingredienti:
300 g di zucca
250 g di farina senza glutine (ma potete usare indifferentemente quella normale)
3 uova
100 g di zucchero di canna
100 ml di olio di semi di girasole
80 g di gocce di cioccolato
1 cucchiaino di cannella
1 bustina di lievito
80 g di mandorle pelate
zucchero a velo
Pulite la zucca e tagliatela a pezzi. Frullatela con l'olio di semi, fino a raggiungere una consistenza cremosa. A parte montate le uova con lo zucchero di canna, per due minuti. Aggiungete alle uova il lievito setacciato, la cannella e le mandorle precedentemente frullate. Aggiungete alternandole la crema di zucca e la farina setacciata. Poi le gocce di cioccolato. Imburrate e infarinate uno stampo per ciambelle, riempiendolo fino a 2 cm prima del bordo (in cottura crescerà). Infornate a 170°, per 40 minuti. Fate raffreddare la ciambella, sformatela e spolverizzatela con zucchero a velo.
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