Ho già raccontato delle mie origini abruzzesi e del quaderno di mia nonna, quello contraddistinto dai vari “quanto basta”, “quanta ne prende”, “un bicchiere”, “un cucchiaio” (in effetti, pensandoci, i paesi che non usano il sistema metrico decimale devono avere molte nonne tra gli abitanti :D), e dal quale ho rubato molte ricette, tempo fa. Dopo anni di bocconotti ho voluto finalmente provare i tarallucci (in gergo nonnesco, Celli Ripieni in quello ufficiale) e le ferratelle.
Quando ero piccola e passavo le estati in Abruzzo con la mia famiglia, ce ne riportavamo a casa vassoi interi, mia nonna li preparava in continuazione, sembrava una fabbrica! E noi pareva vivessimo nel deserto, tra dolci, salsa di pomodoro, olio e ogni sorta di provviste che ci riportavamo. Soprattutto perché quei prodotti seppur buonissimi non avevano nulla da invidiare a quelli nostrani! Ma mio padre era cresciuto con quelle squisitezze lì, e così doveva essere per noi.
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Io e mia nonna Angela, Sant'Apollinare, Agosto 2017 |
Tarallucci della nonna
Ingredienti:
Per la frolla:
- 1 bicchiere di olio evo
- ½ bicchiere di vino bianco
- 200/300 gr di farina 00
- 2 cucchiaini di zucchero
Per il ripieno:
- 200 gr di marmellata di uva
- 50 gr di mandorle frullate con un po’ di farina
- zucchero a velo per decorare
In una ciotola mescolate la marmellata con le mandorle precedentemente frullate con la farina e conservate il composto in frigo per 30 minuti. Versate il vino e l’olio in una ciotola, aggiungete lo zucchero e la farina setacciata, a cucchiaiate. Stendete la pasta ottenuta, ritagliate dei dischetti e ovalizzateli con il matterello. Mettete al centro del dischetto ovale un po’ di ripieno, chiudete il disco e unite le due estremità (come un tortello). Cuocete a 180° per 15 minuti. Una volta raffreddati cospargeteli di zucchero a velo.
La quantità di farina varia a seconda della resa del composto. Questo impasto è molto fragile, estremamente morbido (essendo composto solo da olio, vino e farina) e terribilmente appiccicoso. La farina servirà a renderlo più elastico e lavorabile.
Il ripieno ha molte varianti: potete aggiungere un cucchiaino di cacao amaro (o 15 gr di cioccolato fondente tritato), o il mosto cotto, o il marsala, o il caffè…
La marmellata di uva è difficilissima da reperire, a meno che non viviate in Abruzzo :) Dalle mie parti non si usa affatto, perciò ho dovuto farne scorta a Chieti. Qui non la vendono nemmeno all’Ipercoop, ma credo sia reperibile su internet.
Ferratelle:
Ingredienti:
- 3 uova
- 150 gr di zucchero
- 1 bicchierino di brandy (io ho usato il marsala)
- la scorza di un limone
- 150 ml di olio
- 300 gr di farina
- ½ bustina di lievito per dolci
- burro qb
Sbatti le uova con lo zucchero, aggiungi il brandy e l'olio a filo, la buccia di limone e, poco alla volta, la farina setacciata insieme al lievito. Otterrai così un impasto denso. Scalda sul fornello il ferro apposito (se non è elettrico) e spennella le due piastre col burro fuso. Metti sul ferro una cucchiaiata alla volta, cuoci per un minuto.
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