giovedì 4 ottobre 2018

Torta di Mele (di Luciano)



C'era una volta una fanciulla dalle guance rosse e la camminata da maschiaccio, che proprio non ne voleva sapere di mangiare la frutta. Fin da quando era bambina, aveva sempre avuto un pessimo rapporto col cibo: in verità il suo rapporto era pressapoco normale (si mangia per sopravvivere, giusto?), ma sua mamma scambiava la sua sazietà per chissà quale forma di rara sindrome, semplicemente perché abituata alla figlia primogenita che generalmente ingurgitava qualunque cosa le si palesasse nel piatto, e c'è chi giura di averla vista mangiare anche quello 😂
Ma la povera fanciulla, come se non bastasse già l'essere costretta a subire con rassegnazione le svariate tappe di un'infanzia qualunque, fatte da golosità per le schifezze e disgusto sparso nei confronti delle verdure e qualunque cosa fosse verde, veniva ripetutamente vessata da una famiglia che la riteneva così strana da cominciare a domandarsi se fosse stata scambiata nella culla e perciò la costringeva con ogni mezzo a mangiare qualunque cosa si riteneva potesse fornirle energia vitale (tipo dei sanissimi paninazzi strabordanti di nutella, che puntualmente la sorella riusciva a sottrarle con loschi piani, come ad esempio dicendole "se non ti va tutto lo dai a me?"). Tanto che, non appena acquisì un'età ragionevole, la nostra amica liberò le sue papille gustative dalla punizione divina mettendo letteralmente al bando frutta e verdura e tutto ciò che l'aveva traumatizzata.

[A questo punto, se questa fosse la mia autobiografia sarebbe - innanzitutto pessima - arricchita di particolari, e qui vi sarebbe la parte che va dalla pre-adolescenza all'età adulta. Ma dato che - per fortuna - non lo è, e - per fortunissima - parla solo di un argomento, ossia frutta e verdura, ometteremo questa parte]

Giunta all'età in cui cominci a capire che "non era solo una fase, hai proprio un carattere di merda" e tiri le - pessime - somme del tuo quarto di secolo, la fanciulla incontrò un bel - principe?no - giovanotto, che dopo averle conquistato il cuore decise che era giunto il momento di conquistare anche il suo palato. Ne seguirono innumerevoli tentativi per lo più fallimentari che prevedevano anche la famosa usanza diffusa in tutto i mondo di ingannare visivamente la vittima con espedienti del tipo "ecco la pasta al pesto" e tu sai palesemente che quel pesto SA di broccoli. E dopo aver superato mille difficoltà, ed essersi imbarcati in mille avventure, che in seguito si rivelarono fondamentali per nell'evoluzione della sua passione per la pasticceria - e che non staremo a raccontare perché, come ho detto, questa non è una biografia - il giovanotto riuscì a trovare per ogni verdura la preparazione e l'impiattamento che più stimolavano la curiosità della ragazza, spingendola a mangiare ed anche ad apprezzare. 

Alla fine rimaneva solo un grande ostacolo (anzi due, ma dell'altro ne parleremo in separata sede): la frutta cotta, o meglio, le mele cotte. No, le mele cotte proprio no. Hanno una consistenza pessima e un sapore acidulo ai limiti dello sconforto totale.

E invece...

E invece accade che il tuo fidanzato ti prepara una torte di mele dal nulla, inventando dosi (o forse sognandole, chissà); ci mette la cannella e le noci, e la cannella e le noci ti piacciono assai, e ci siede sopra una generosa quantità di spicchi di mela. 
E poi li cuoce. 
E tu li mangi. 
E ti piacciono.

E nasce la PRIMA TORTA DI MELE, CANNELLA E NOCI di Luciano, pressapoco così:

  • Mele ad occhio
  • Uova ad occhio
  • Burro ad occhio
  • Farina, quanta ne prende
  • Zucchero ad occhio
  • Latte qb
  • 1 Limone
  • 1 bustina di lievito
  • Cannella qb
  • Noci, quelle rimaste dopo che le ho spizzicate
Poi, dopo un numero imprecisato di prove, prende forma una ricetta vera e propria e diventa così:


  • 500g mele
  • 3 uova
  • 70g burro
  • 300g farina
  • 250g zucchero
  • 1 bicchiere di latte
  • 1 limone
  • 1 bustina di lievito
  • Cannella qb
  • Noci (sempre quelle rimaste dopo che le ha spizzicate)


  • Separate gli albumi dai tuorli e aggiungete a questi ultimi lo zucchero, creando una crema. Aggiungete il burro e il latte, continuando a mescolare. Unite al composto la farina e il lievito setacciati, la cannella e la buccia grattugiata di limone. A parte montate gli albumi a neve e uniteli al composto di tuorli. Sbucciate le mele e tagliatene una parte a cubetti e una minore a spicchi. Mettete i cubetti nell'impasto, insieme alle noci tritate grossolanamente. Versate il composto in una tortiera imburrata e infarinata, sistemate gli spicchi di mela a raggiera sulla superficie e infornate a 180°, per 45 minuti. Fate raffreddare, sformate e decorate con zucchero a velo.
Restate connessi per conoscere altri imperdibili estratti della mia vita. "Ci fermiamo, c'è la pubblicità"

#staytuned

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