lunedì 17 settembre 2018

Crostata all'uva

Indicazioni per il Futuro


Esiste un modo per tornare indietro nel tempo e lasciare dei post-it sul muro della me ventenne riguardo cose che ho capito troppo tardi? 

È incredibile come si possa vivere la giovinezza all'insegna del "qui e adesso", come se il futuro non ci riguardasse. Ed è altrettanto incredibile come una volta adulti, non sentendoci poi tanto diversi da prima, non ci si riesca a capacitare di come fosse possibile non aver capito determinate cose, prima. Spesso ci prendiamo a schiaffi con frasi che sembrano scontate, le leggiamo nei libri, le ascoltiamo nelle canzoni, ce le dicono gli altri... eppure sembrano volantini prestampati, cliché, quasi biscotti della fortuna scadenti, senza altro senso all'infuori di quello sintattico. Poi all'improvviso accade qualcosa nella vita che ti fa dire "cacchio ma allora è vero, è così, è esattamente così, e non v'è altro modo per dirlo". Quanto tempo sprecato a cercare di raggiungere un porto inarrivabile, per poi scoprire che semplicemente non era quello il suo tempo, e questo tempo, invece, ormai è andato, cercando di rispondere alle domande sbagliate. 

Riflettevo sul concetto che mio nipote di quattro anni ha del tempo. Cioè che NON ha, del tempo. Perché non ne ha coscienza. Perciò per fargli capire che deve fare in fretta gli devi far vedere dove deve arrivare la lancetta dell'orologio. Non ha cognizione del più tardi, dopo, domani, fra un mese, ieri, quando eri più piccolo e quando sarai grande. E noi? Non credo sia  molto diverso: sappiamo quantificare sì, ma non riusciamo a concepire una coscienza altra e diversa da quella NOSTRA, di adesso. Avrei bisogno di qualcuno che mi indichi le lancette. O mi lasciasse Post-it dal futuro. Forse se concludessi con un bel “Fidati di me” mi crederei. Ma credo proprio di no. 

Riflessioni filosofiche a parte, trovo che le stagioni siano un piccola magica affascinante prova del tempo che passa. Loro sono sempre le stesse, ti regalano gli stessi colori, odori, gli stessi frutti. 

Tu cambi. Loro sono sempre le stesse. 

Settembre è uva: bianca, nera, in chicchi che scroccano sotto i denti, nel vino... corona su una crostata. 



Per la frolla:
300 g di farina
100 g di zucchero
150 g diburro
1 uovo
1 pizzico di sale
Buccia di limone grattugiata 

Impasta burro e zucchero, aggiungi il sale, il limone, l’uovo e infine la farina. Impasta per pochissimo tempo, forma un panetto leggermente appiattito, avvolgilo nella pellicola e fallo riposare in frigo per 30 minuti. Stendi la frolla e rivesti uno stampo per crostate precedentemente imburrato. Bucherella il fondo con i lembi di una forchetta e rimetti in frigo per circa 10 minuti. Versaci dei fagioli secchi o altro peso all’interno e cuoci a 180gradi per 20 minuti, poi togli i pesi e ultima la cottura per altri 10 minuti. Fai raffreddare.

Panna cotta:
250 ml di panna fresca
60 g di zucchero
3 g di gelatina
Bacca di vaniglia 

Sciogli lo zucchero nella panna, in una casseruola sul fuoco; aggiungi i semi della bacca di vaniglia e la gelatina precedentemente reidratata in acqua fredda. Mescola, fai raffreddare e versa nel guscio di frolla. Fai rassodare in frigo.

Uva caramellata:
100 g di uva mista
100 g di zucchero 
50 ml di acqua

In una padella scalda i chicchi d’uva con lo zucchero e l’acqua, fino a farla appassire. Versa l’uva caramellata sulla crostata.

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